Una volta si chiamava bàlia e la Treccani la definisce come “Donna che dà il proprio latte a un bambino altrui, in genere dietro compenso (b. mercenaria)”.
La scena è un pò forte ma, comunque, niente che non si possa vedere in un film di Sorrentino. Nel corso del tempo, il concetto di bàlia ha assunto nomi e ruoli diversi, dalla tata alla babysistter.
Tutto perchè “persona mediamente affidabile a cui scaricare i figli quando siamo veramente nelle canne, perchè un lavoro compatibile con gli orari scolastici forse esiste solo in Scandinavia e trasferirsi non è un opzione”, è poco spendibile sia nelle chiacchiere con altri genitori sia come personal branding.
Io scelgo la via di mezzo e la chiamerò tata, anche in memoria di quel fantastico programma in cui donne di età e etnie diverse venivano flagellate da bambini vivaci, oltre ogni soglia di sopportazione, per poi convogliare verso un finto lieto fine, che sarebbe durato fino all’uscita di casa del cameraman.
Tutta questa introduzione per dire cosa? Beh, pensavo fosse molto più facile trovare una tata ai giorni nostri! Una volta lo strumento di ricerca principale era il passaparola, la vicina di casa o una mamma di un compagno di classe.
Ora è cambiato tutto e sento il dovere morale di metterti a conoscenza di questo nuovo mondo sfidante, in modo che sarai pronto/a se mai dovrai affrontarlo.
Partiamo.
Le piattaforme online
Ho scoperto, tramite l’esperienza di amici, che il traffico di tate girava su specifici canali, molto diversi dall’affissione di annunci cartacei davanti alle scuole.
Là fuori, nel pericoloso mondo dell’Internet, ci sono siti dedicati e App, che accolgono il fiorente mercato di domanda-offerta, legata al deposito temporaneo di minori in mani altrui.
Nonostante il mio lavoro sia molto legato al digital, mi sono approcciato timidamente a queste piattaforme, che assumono forti tinte dei classici Social Network.
Per scegliere una tata devi avere un minimo di esperienza sui seguenti Social: Tripadvisor, Facebook, Instagram, Snapchat, Telegram, Tinder e, dulcis in fundo, Onlyfans.
Forse sugli ultimi due ho esagerato, o forse no.
Io mi sono affidato a Top Tata, ammaliato da un posizionamento e un branding da far invidia al settore Marketing di Gucci.
Se non hai istinti bellicosi, ma vuoi veramente cercare una tata1, iscriviti con il tuo vero nome. Dopo aver scelto il solito utente e password che usi per tutto - ottima scelta - ci sono pochissimi e semplici passaggi:
Scegliere una foto profilo (perchè?)
Scrivere un saggio breve su cosa stai cercando (Inizio: una tata. Fine.)
Ipotizzare giorni e orari in cui necessiti della tata
Specificare se la tata deve fare altri servizi
Cucinare, Pulire casa, Stirare, etc..
Indicare se la tata deve essere automunita
Valutare la distanza entro cui deve abitare la tata
Identificare il budget a disposizione
Segnalare altre innumerevoli variabili (opzionali)
Dopo questi piccoli settaggi, inizia a uscire una lista di persone, ciascuna con una foto, una breve descrizione delle proprie attitudini, la disponibilità oraria nei vari giorni della settimana, eventuali recensioni, il prezzo e un box dove è possibile contattarla via messaggio.
Tutto bellissimo, a parte uno dei soliti dubbi da cui mi faccio assalire.
Perché mettere delle foto, passibili per una candidatura a Miss Cotonella 2024, per essere ingaggiata come tata?
Sarò ingenuo io, ma mi è sembrato strano.
Comunque ho iniziato la selezione, condividendo con mia moglie pro e contro di ciascuna (c’è un box anche per quello, non visibile per fortuna alle candidate).
Ora ti dico i miei criteri.
I casting
Cercavo una persona giovane o giovanile, che avesse scritto di sé qualcosa di almeno leggibile, disponibile nelle fasce orarie di mio interesse, non troppo esosa e con un pò di esperienza (magari non solo coi suoi figli o fratelli/sorelle).
Insomma due cosine, che ci vorrà mai.
Non ti annoio con la difficoltà di pianificare i colloqui conoscitivi, tra nostre e loro disponibilità: comunque ho stilato un calendario fitto, perché volevamo toglierci il dente prima dell’inizio della scuola.
Dal casting sono usciti cluster di persone ben distinti:
le ragazze universitarie: giovani, carine, a volte timidissime altre più spigliate, ti fanno subito pensare che siano le persone perfette a cui affidare tua figlia. Solitamente studiano psicologia, pedagogia e tutte quelle materie legate all’ambito educazionale. Sale ancora l’entusiasmo, fino a quando dicono: non sono ancora usciti gli orari delle lezioni, non posso garantire ora la presenza. Oppure: sto scrivendo la tesi, se trovo lavoro nel mio settore non potrò più seguire vostra figlia. Caruccia lei, “se trovo lavoro, nel mio settore”. Forse come Ronald Mc Donald, davanti al Mc Drive di Stezzano. Insomma, bocciate.
le mamme lavoratrici: queste signore mie coetanee, hanno tutta la mia stima, anche se non capisco la candidatura. Lavorano part-time al mattino, danno disponibilità al pomeriggio come tata e gestiscono i propri figli la sera (non è noto come li gestiscano nel resto della giornata). Evinciamoci dai giudizi: io scelgo una tata anche come cuscinetto in caso di uscita preventiva dalla scuola (malattia) o altri imprevisti. Con un calendario di vita così fitto, non vedo molta flessibilità per le mie esigenze. Naturalmente, scopro tutto dopo quaranta minuti di colloquio, con il riso ormai attaccato alla pentola e l’ennesimo ordine su Deliveroo in rampa di lancio.
le pseudo-nonne giovani: hanno usufruito di uno di quelli scivoli pensionistici che noi ci sogniamo e sono lì, in attesa che i propri figli facciano il loro dovere: renderle nonne. Ma i figli non ci pensano nemmeno. E allora loro compensano con pargoli altrui: disponibilità oraria infinita, capacità culinaria da ristorante stellato, pazienza a iosa e giochi ancestrali che fanno dimenticare Tv e smartphone. Ho trovato il paradiso delle tate. Unico difetto: essendo pseudo-nonne potrebbero tendere a viziare i nostri bimbi. Tanto siamo abituati con i nonni veri, chiudiamo un occhio.
La nostra scelta è ricaduta su un’esponente di quest’ultima categoria, dopo un primo colloquio e un secondo condito da una fase di conoscenza più approfondita di Figlia Grande.
Eravamo ottimisti, ma solo la prova reale sul campo avrebbe fornito le risposte definitive.
La prova sul campo
So che sei rapito/a dal mio storytelling e vorresti leggere all’infinito, ma taglio corto: le cose stanno andando bene.
In queste prime settimane di rodaggio, la tata si è dimostrata puntuale, disponibile e molto paziente con Figlia Grande, con uscite al parco, merende e giochi in casa.
Figlia Grande, dal canto suo, ha accettato di buona lena questa nuova presenza, anche perché ha subito notato le caratteristiche tipiche delle nonne/pseudo-nonne, riuscendo a convincerla a metterle lo smalto, adducendo che le maestre non avrebbero detto niente2, anzi sarebbero state felici di valutare sul registro elettronico le sue doti nella innovativa materia “Make up artist wannabe”.
Dovremo monitorare la situazione, ma forse ci abbiamo azzeccato.
Spero che questa esperienza possa esserti utile, per trovare la persona giusta senza perdere troppo tempo!
Alla prossima!
Con Tata, intendo sia soggetti femminili che maschili (sì, ce ne sono).
Le maestre non hanno detto niente, ma al ritorno da scuola lo smalto era sparito. In aggiunta, Figlia Grande dice di essersi fidanzata: se la causa è lo smalto, scatta il licenziamento della tata. Indagini in corso.
Ottima guida da cui prenderò spunto visto che sono alla ricerca di una tata... anzi ne approfitto: zona Scanzorosciate, mercoledì pomeriggio, preferibilmente automunita. Per info, scrivetemi in dm. :P
Mi hai sbloccato un ricordo...in realtà, un quasi incubo. E dopo la fallimentare esperienza con la pseudo-zia (perché tata-nonna pare brutto) e con le universitarie di psicologia tutte autoeliminatesi alla prima difficoltà (es. essere presente in caso di chiusura anticipata della scuola e rinunciare al proprio weekend col moroso di turno)...a sto giro stavo valutando anch'io qualche piattaforma facendo i controlli incrociati su Instagram e Onlyfans. 🤣 Poveri noi😅