Un tramonto, il mare, la tua famiglia. L’essenza delle tue vacanze in un’istantanea da guardare nei grigi pomeriggi autunnali.
Ora te la mostro.
E invece no!
Perchè gli scatti sono frettolosi, con un cellulare in mano e tre figli nell’altra. Visi tagliati, sfondi indecorosi, capelli scompigliati.
Ma forse sono belle così, imperfette come le nostre vite da Genitori Instabili.
Fine del momento filosofico.
Ok, ma quindi come facciamo a sopravvivere alle vacanze con i nostri figli?
Ora provo a darti qualche dritta.
La mentalità giusta
Se parti con l’idea di farti una vacanza come quando eri single o al massimo in coppia, commetti un grave errore.
Per esempio, io ho osato mettere un libro in valigia.
Mi dicevo “Sai, mentre le bambine giocano con gli animatori”, oppure, “alla sera crolleranno presto”, oppure “le controllo dall’ombrellone, ormai sono autonome”.
Sti cazzi.
La realtà è che i figli, in vacanza, preferiscono giocare con i genitori - che magari vedono poco durante l’anno - piuttosto che con degli sconosciuti.
E sì, alla sera potrebbero crollare, ma sempre dopo di te.
In quanto all’autonomia in spiaggia, al primo timido tentativo, una delle due stava già annaspando in venti centimetri d’acqua.
Eccoci al punto cruciale. Mi raccomando carta e penna, o mandati un messaggio vocale.
I protagonisti delle vacanze con i figli sono i figli. Metti tutte le energie nel concentrarti su di loro - e sul divertirti con loro - e non sul fatto che loro ruberanno tempo al tuo potenziale riposo.
Metti già in conto che tornerai più stanco di prima, non crearti false aspettative.
Piuttosto, tornate due giorni prima, parcheggiate i vostri adorati pargoli da qualche parente e prendetevi una pausa di decompressione.
Ora che abbiamo una direzione, entriamo nelle particolarità dei luoghi in cui scegliamo di passare le nostre vacanze.
Vivere al meglio la montagna
Andare una settimana in montagna è una delle soluzioni più scelte dalle famiglie italiane.
Le temperature più fresche, il verde e la natura incontrastata, ma soprattutto i piatti caserecci e sostanziosi dei rifugi.
Ecco i rifugi, in qualche modo bisogna raggiungerli. E quasi mai sono a portata di macchina o di seggiovia.
Ma come sai meglio di me, i bambini hanno energie infinite, ma se si tratta di percorrere un sentiero o fare una salita, si inchiodano come un freno a mano di una Ritmo.
Oggi ti svelo LA soluzione definitiva.
Appena arrivi nella location di montagna, fai un giro in paese. Non dovrai impegnarti molto nel far cadere l’attenzione dei tuoi figli su un oggetto che desiderano.
Ecco l’esca. Hanno appena abboccato.
Ora parti con un discorso del genere
“veramente bello quel - nome dell’oggetto -, ti piacerebbe fosse tuo, vero? Bene ogni sera, avrai un punto premio se camminerai da solo/a senza essere preso/a in braccio. Se alla fine della settimana avrai abbastanza punti, sarà tuo!”
Spoiler: nel nostro caso, il metodo ha funzionato.
Al termine della vacanza, ho chiamato l’osteopata è ho annullato le 12 sedute che avevo già messo a budget da qui a Natale.
Alla fine, il trucco è sempre lo stesso ma ci sfugge sempre. La dinamica del gioco - il termine mainstream sarebbe gamification - è la chiave di tutto.
Dobbiamo imparare ad essere più leggeri con i nostri figli, più disposti a scendere al loro punto di vista alla loro scala di valori, discostandoci dalla nostra, antica, pre-impostata e piena di pregiudizi e timori.
Alcuni lo chiamano ricatto e, fondamentalmente, lo è. Ma perchè togliere tutta questa poesia intrecciata all’efficienza?
Passiamo ora al livello successivo, la vacanza al mare.
Mare mio ti conosco
Eh, sì. Le insidie di una vacanza al mare le conosciamo un pò tutti.
Innanzitutto, devo dirvi che al mare fa caldo.
Il caldo rende nervosi sia i figli che i genitori. Poi la sabbia, la salsedine, i giochi che rimangono impanati, i figli che rimangono impanati, l’ombrellone che vola via, il piccione che ti mangia il pranzo, i signori che ti vogliono vendere anche casa tua, le innumerevoli merende, i parcheggi impossibili e le multe certe, i passeggini che fanno attrito sulla spiaggia, il coccobello e i Krapfen a Ferragosto.
A meno che non affitti una villa ad Ibiza, con maestranze e servizi di babysitter H24, più o meno lo scenario più realistico è quello di sopra.
Quindi caliamoci nel nostro ecosistema di povertà, così vi snocciolo qualche trucco:
Hai ancora un minimo budget extra per la vacanza? Lo volevi spendere in un pareo o in un nuovo paio di occhiali da sole? Dimenticali: punta tutto su un ombrellone e sdraio nei bagni privati. Vincerai sempre. O concediti una tregua dalla spiaggia libera, una giornata ogni tanto.
Dividiti i figli. Se il numero di adulti in vacanza è pari a quello dei minori, associatevi 1:1 e concentratevi solo su quella fonte di energia. Per la salute mentale delle mamme, sarebbe gradita la turnazione dei figli più piccoli. Ma sono io il primo a non rispettare questa regola, quindi non posso predicare.
Sfrutta gli elementi naturali. In altre parole, tienili a mollo nel mare fino ai primi segnali di ipotermia. Anche i castelli di sabbia, portano via molto tempo. Cerca però di non fare lo schiavo e organizza il cantiere in riva al mare, con la scusa che le pietre preziose sono solo là.
Il posizionamento è tutto. Arriva presto al mattino o tardi al pomeriggio. Cerca la posizione più vicino al mare, senza che le onde ti travolgano. Alleati con altri genitori, affinchè i figli facciano comunella.
Superare la pausa pranzo. Falli mangiare poco - il gelato del pomeriggio aggiusterà la curva glicemica. Trattienili in zona d’ombra con giochi di carte, lettura di racconti, distoglili dall’idea di fare il bagno ipotizzando la presenza di meduse. Se sei da premio Nobel, fagli fare una pagina di compiti delle vacanze.
Monetizza e investi. Insegna loro a costruire braccialetti, origami e segnalibri. Sfrutta una delle tante fasi di pianto per mandarli in giro per la spiaggia a promuovere questi oggetti, stimolando la compassione degli anziani. Investi l’utile nella spiaggia privata del giorno successivo.
Studia treccinologia. Prima di partire, acquista gli elastici per fare le treccine e sparati una playlist di 4 ore su Youtube per imparare a fare le treccine alle bambine. Ti sarai garantita ore di bambine sedute, che manco da Jean Louis David. Unico contro: attirerai l’ira di tutte quelle professioniste che girano appositamente per le spiagge per fare treccine sotto lauto pagamento. Ricordati che non fanno la fattura, se ti senti in colpa.
Cosa ne pensi?
Ricorda che questi piccoli trucchi sono frutto di fatica, esperimenti e conquiste da parte di vari Gruppi di Lavoro di Genitori Instabili presenti nel nostro belpaese.
Fatene tesoro e contribuite ad aggiungere altri possibili scenari di salvezza.
Finisce così?
Lo stress da rientro
Siete in autostrada, la benzina è a 2 euro al litro e un Camogli costa come uno spaghetto alle vongole a Ischia.
I tuoi figli dormono o ti chiedono quanto manca: non ci sono vie di mezzo. Ah sì, litigare fra loro.
Nel bagagliaio si annida il pensiero concreto di una serie innumerevole di valigie da svuotare, panni da lavare e sabbia o erba da aspirare.
Che tu sia il genitore alfa (quello che fa un pò tutto) o il genitore beta (quello che fa un pò meno, tipo quasi niente - ogni riferimento all’autore è puramente casuale), il consiglio è solo uno:
Parlatevi
Scoprirete che il genitore alfa gradirebbe una mano a gestire le incombenze del rientro e il genitore beta sarebbe in grado di darla.
E prendetevi quel paio di giorni di decompressione, ché l’apertura delle tante bistrattate scuole e asili, non è ancora così vicina.
E con questo ultimo pensiero, vi auguro un buon rientro a chi se l’è già spassata e un in bocca al lupo a chi sta per partire.
Alla prossima!
Che newsletter: è prevista l'edizione 2024? :D