Avrai notato la mia assenza nella tua casella di posta e ti ho immaginato triste e inconsolabile.
Va bene, non te ne eri manco accorto.
Vorrei raccontarti di essere stato in giro per il mondo, di aver abbracciato nuove culture ed essermi illuminato in una Nirvana ascetico.
E invece, no.
In realtà, un viaggio l’ho fatto. In treno, su un regionale della tratta Bergamo-Milano.
E lì, sì, ho avuto l’illuminazione.
Ora, ti spiego.
Un mondo alla deriva
Non prendevo un treno da tanto e, mischiandomi ad una folla di studenti, ho notato come i loro colli assumevano un angolo di 30° rivolto verso il proprio smartphone.
Vedevo chiome e nuche, ma nessun viso e, men che meno, nessuno sguardo incrociava il mio.
Riflesso negli occhiali dei miopi, uno scrolling infinito su uno dei tanti Social Network.
In realtà, l’unico veramente miope ero io.
Vivo ogni giorno un mondo fatto di adulti e di bambini, non ancora abilitati al possesso di un cellulare.
La distanza dalle nuove generazioni non mi ha fatto percepire la gravità della situazione.
Mentre cercavo una soluzione al problema, si sono attivati i miei neuroni a specchio e mi sono attaccato anche io al cellulare.
Una pandemia digitale inarrestabile.
Solo riconoscendo negli altri un comportamento anomalo, mi sono reso conto che, io per primo ero vittima di questa dipendenza.
L’atto di avere sempre in mano lo smartphone e scrollare senza apparente motivo, andava ad occupare ogni spazio vuoto della mia giornata.
Così facendo, mi stavo perdendo tanto.
Delle persone che si confidano con me.
Delle mie figlie che necessitano delle mie attenzioni.
Della concentrazione sul momento, nel lavoro e nella vita.
Ma alla fine, per cosa?
Per la paura di perdermi qualcosa (conosci la FOMO - Fear of missing out?) della vita degli altri o degli eventi che succedono nel mondo, mi stavo perdendo le cose importanti della mia vita.
Ti stai chiedendo come abbia reagito a questa presa di coscienza?
Dai, te lo dico.
Azione e reazione
Il blocco della Newsletter
Il primo esito di questa rivelazione è stato il blocco della Newsletter.
Non era il solito blocco dello scrittore, macché! Di cavolate ne saprei scrivere all’infinito.
Il problema era che la Newsletter stava diventando uno strumento di misurazione della mia autostima, con la costante verifica sui Social di quanto fosse apprezzata o meno.
Era il momento di fermarsi e chiedersi il reale motivo per cui ho iniziato questa avventura, che riassumerei così:
Dare qualche spunto ai Genitori messi nella mia condizione e magari strappare un sorriso.
Ora che torno a scrivere e a pubblicare, mi sento di dire di aver ritrovato questo intento. Se in futuro arriverà altro, si vedrà.
Il fatto incredibile è questo: ho avuto più iscritti in questo periodo di assenza, rispetto a quando scrivevo con costanza.
Mi sa che devo farmi qualche altra domanda.
La rinuncia ai Social Network
I resoconti settimanali sul tempo passato sui Social erano impietosi. Non potevo continuare a buttare tutto questo tempo, senza avere niente in cambio.
Ho disinstallato tutte le App dei Social Network dal mio telefono.
Per non avere un drastico crollo emotivo, tipico del soggetto dipendente da qualcosa, mi riservo l’accesso ogni tanto dal web.
Solo lo sbattimento di ricordarmi utente e password e l’interazione con interfacce utente degne degli anni ‘90, sono due buoni elementi di frizione per convincermi a fare altro.
Era doveroso spiegarti, quindi, la mia assenza dal nostro Gruppo Facebook. Se vuoi, puoi continuare ad utilizzarlo, ma per ora non sarà l’asset fondamentale del progetto Genitori Instabili.
I piccoli escamotage
Ci sono altri piccoli trucchi per facilitare la disintossicazione. Confesso di non riuscire ancora a metterli in pratica tutti e con costanza.
Vediamo se li usi anche tu:
Arrivare a casa la sera e lasciare il telefono in un punto fuori dalla portata di mano;
Lasciare il telefono fuori dalla camera da letto e tornare alla vecchia classica sveglia;
Controllare le notifiche del telefono, la mattina successiva, solo dopo essere usciti di casa;
Impostare dei limiti di utilizzo dell’intero telefono o di cui alcune App, di cui sei dipendente.
Tra i tanti effetti benefici, oltre a tornare concentrato sulla tua famiglia, ne gioverà anche il sonno.
A meno che tu non abbia infanti in casa.
Prima di chiudere
Ti prometto che dalla prossima settimana, riprenderò con i soliti contenuti della nostra amata newsletter.
Volevo solo spiegarti il buco di questo periodo.
Un’unica variazione: la mail arriverà la domenica mattina. Il momento di massimo relax, dopo un sabato sera in cui sarai crollato sul divano alle 20:35.
Per un pò, non promuoverò l’uscita della newsletter settimanale sui Social, altrimenti decade tutto questo pippone che ti ho propinato.
Sentiti libero di farlo tu, nei modi e nelle quantità che ritieni opportuno.
In fondo, ci sono anche i bottoncini con il cuore e per inserire un commento. Anche se non li pigi, la mia autostima reggerà.
Ben tornato a bordo!
Lo dico più a me, che a te.
A presto.