Le scuole hanno chiuso i battenti: in tutta Italia si levano urla di giubilo e rare lacrime da coccodrillo per una bocciatura inaspettata (con cinque materie sotto). Stringiamoci attorno ai ragazzi che dovranno affrontare gli esami finali, in una delle estate più torride dall’ultima estate più torrida (la scorsa).
Per te, caro genitore, si apre la stagione della ricerca dei campi estivi, del “fai i compiti subito così ti godi le vacanze” e del “non stare tutto il giorno in casa con queste belle giornate, ma non fare neanche tardi”. Ne avevo già parlato l’anno scorso, qui.
Questa volta, vorrei dare un’altra chiave di lettura alla pausa estiva.
Incominciamo.
Rieducazione personale
Nella scuola, come nella vita, ci vuole fortuna. Non tanto per essere promossi (basterebbe studiare), ma per incontrare i professionisti giusti, o almeno normali.
Per professionisti, intendo maestre e professori.
Disclaimer: non sto facendo di tutta l’erba un fascio (si può dire fascio in periodo elettorale?). Ci sono maestre/i e professori/esse fantastici che ispirano i ragazzi e spesso direzionano positivamente i loro percorsi di vita e professionali.
Dicevo: maestri e professori. Proprio l’altro giorno ho parlato con una mamma di un bambino che va alle elementari. Suo figlio ha la stessa maestra che ha avuto lei, circa 35 anni prima. Non mi ha stupito il fatto che la suddetta maestra abbia modi poco ortodossi per educare la classe e per far notare le piccole mancanze che i ragazzi potrebbero avere.
Non entro nei particolari, perché sono da pelle d’oca. Capisco che ogni lavoratore abbia il diritto e il dovere di arrivare alla pensione, ma se un suo comportamento arcaico influisce sull’evoluzione psicologica di un ragazzo, beh qualche paletto sarebbe da mettere.
Rimettiamoci nella nostra posizione di genitori: ci alleniamo giornalmente ad ascoltare in modo attivo i nostri ragazzi, a dosare le parole, a muoverci sulle uova per gestire l’andamento ormonale e gli sviluppi cerebrali e poi arriva un soggetto terzo che lo apostrofa giornalmente con epiteti del tipo:
Sei una capra ignorante, l’unica prospettiva della tua vita è comprare il giusto “Gratta e vinci”.
Capisci bene che questa situazione mina un pò quel tipo di educazione che conduciamo con fatica per il benessere dei nostri figli.
Ecco che ci viene in aiuto l’estate e, con essa, il meritato riposo per certi professionisti che necessitano di una terapia di ossigenazione rigenerante, per non dire miracolosa.
I nostri figli devono recuperare un’unica materia: la fiducia in loro stessi.
Il tuo ruolo?
Agevolare il recupero.
Secondo me, per guadagnare un pò di fiducia - vale anche per gli adulti, quindi chi ha orecchie per ascoltare, ascolti - bisogna un pò uscire dalla zona di comfort. Con una bella giornata di sole e senza troppe pressioni, tutto riesce meglio.
Potresti quindi suggerire a tuo figlio/a, in base all’età di:
Prendersi in carico la spesa settimanale della famiglia
Andare a pagare le bollette - per chi va ancora negli uffici fisici
Fare una gita di un giorno (o due?) completamente da solo in un posto nuovo
Andare a trovare un parente che non vede da un po’
Svolgere un giorno a settimana attività di volontariato
Trovarsi un piccolo lavoretto, molto part-time
Fare un repulisti di giochi e vestiti che non usa più e metterli su Vinted (i soldi rimangono a lui/lei)
Preparare la cena per la famiglia una volta a settimana
Solo tu conosci bene i tuoi figli: in base alla loro attitudine, alza un poco l’asticella, sii propositivo e fargli percepire la ricompensa (fisica o virtuale) dell’attività che hai suggerito.
Ti rubo ancora un attimo.
Ansia da prestazione
Avevo già parlato del modello scolastico italiano e della sua propensione al giudizio della prestazione, più che del processo di miglioramento.
Se avete voglia di un ripasso, lo trovate qui.
Anche in questo caso, durante l’estate, possiamo smorzare l’ansia da prestazione: non sempre dobbiamo andare alla ricerca di un voto o un giudizio.
Quindi, come genitori dobbiamo sforzarci a fare un passo in più, oltre a spingere i figli oltre la comfort zone: non giudicare, né in positivo né in negativo, un’iniziativa presa da tuo figlio.
Faccio un esempio, così mi spiego meglio.
Tuo figlio è andato a fare la spesa, non ha comprato ciò che era in lista e si è preso qualche licenza poetica. Respira, non reagire come faresti in altre occasioni e accetta lo sbaglio, voluto o meno. Concediti un minimo di sarcasmo genitoriale del tipo “Ok, senza le uova, stasera pasta in bianco al posto della carbonara”.
Naturalmente se diventa un vizio, la cosa non funziona e possiamo riprendere in mano scudo e ascia.
Insomma, la parola d’ordine è: lasciamoli vivere, allarghiamo un filo le briglie, facciamoli sbagliare ed avere successo, in modo che prendano coscienza da soli di essere stati bravi o meno, senza che qualcuno di esterno emetta una sentenza.
Credo che i figli in età adolescenziale siano quelli che più abbiano bisogno di questo trattamento, così come credo che sia la categoria di persone più difficile da gestire per tutto il travaglio interiore fisiologico e l’esigenza di aderire agli stereotipi di una società che sta seguendo bisettrici impazzite.
Come dico sempre, provare non costa niente. Alcuni ragazzi possono essere più ricettivi, altri meno.
Però il succo l’hai capito: nove mesi di compiti, voti, restrizioni, urla in casa, delusioni, rinunce, vittorie, ripassi dell’ultimo minuto, ansie. La scuola è un bell’ottovolante, più frenetico che adrenalinico, con binari prestabiliti e una cintura che ci tiene saldi per compiere un percorso standard. L’extra-scuola invece è come i calcinculo, con la sensazione di volare - da soli o con gli amici - e ogni tanto darsi la spinta per raggiungere quel codino, con un giro gratis e un pizzico di fiducia in più.
Alla prossima!
Bello questo accento posto sulla costruzione di fiducia...va di pari passo con l'autostima! E la vita frenetica che ormai conduciamo e facciamo vivere ai nostri figli spesso contrasta con questa visione. L'estate può rivelarsi un momento davvero prezioso in questo senso. Grazie per gli utilissimi consigli!