Stavo investendo un bambino.
Ero distratto al volante, avevo appena visto un incidente e ringraziato il fato di non essere uno dei protagonisti.
Avevo lasciato le bambine, ero scarico di responsabilità.
La mente vagava già nei mille pensieri lavorativi, nelle infinite liste di cose da fare, sempre proiettato al futuro.
Stavo investendo un bambino.
Ma non è successo, ho frenato in tempo e il bambino è salvo.
La madre, sul ciglio della strada, aveva deciso di farlo attraversare da solo per la prima volta. Proprio oggi, proprio in quel momento.
Grazie, signora.
Credo ricorderò per molto tempo il suo sguardo caritatevole, come una mano vuota all’offertorio della domenica.
Lo so che anche tu fingi di mettere la monetina e fai tintinnare le tasche.
Credo ricorderò per molto tempo lo sguardo del bambino, come quello di un cerbiatto su una strada di montagna, di notte.
Provo a trarne qualcosa di utile.
Facci caso
Tu ci fai caso quando guidi? Nel senso, attivi il cervello per cambiare la marcia, girare il volante o guardare i cartelli?
Io no.
Ti ho parlato un sacco di volte di quel pilota automatico che inneschiamo nelle attività routinarie, e guidare è una di questa.
Poi da quando hanno inventato il cambio automatico e - con il beneplacito di Elon Musk e qualche miliardo di leggi - la guida autonoma completa, è diventato un casino.
Tante volte ignoro anche il navigatore che, buon’anima, mi suggerisce strade vantaggiose. Lui, rigorosamente silenziato, ma ligio. Io, perdutamente nomade nei miei pensieri. Ecco, proprio lì nei miei pensieri servirebbe un navigatore.
No, mi sto sbagliando.
Servirebbe una collinetta in cui sedersi virtualmente ad osservare questo via vai di giri mentali. Perché vanno e vengono, come su una superstrada a scorrimento veloce, in cui nessuno rispetta i limiti perché è noto che gli autovelox sono di cartapesta.
Per salire su questa collinetta, serve tanto esercizio.
Ci arriviamo con calma, ma se mi leggi da un pò, forse non lo sai ma ci stai già lavorando.
Nel frattempo, qualche piccolo consiglio per allacciarsi le scarpe.
Torna in te
Ecco qualche piccolo trucco da macchina, per abbandonare i nostri amati pensieri ed evitare danni più gravi.
Modalità scuola guida
Torna a guardare tutti i cartelli stradali. Lo fai già? Dai, non ci credo. Scoprirai, dopo tanti anni dall’ultimo quiz per la patente, l’utilità dei cartelli oltre a dare un tocco vintage alla tua giornata.
Il respiro rosso
Ad ogni semaforo rosso che incontri, non imprecare: non diventerà verde. Fai tre bei respiri e concentrati sull’aria che entra ed esce dal naso. O dalla bocca, se sei raffreddato.
Benzina low cost
Fai caso ai benzinai che incontri lungo la tua strada e cerca di memorizzare come cambiano i prezzi nei vari giorni o nelle fasce orarie. Ok, questa è un pò strana ma il portafoglio ringrazierà.
Giracolori
Scegli un colore, tipo il blu. Cerca di notare tutte le cose blu che sono sullo sfondo del tuo percorso: un edificio, un cartellone pubblicitario, un animale (ci sono animali blu?). Il giorno dopo, cambia colore.
Modalità Subito.it
Guarda la targa della macchina che ti precede. In base alla tua, cerca di capire più o meno in quale anno è stata comprata, come è tenuta e quanto può essere costata o valere adesso. Non cadere nella trappola del “Oh quella macchina è del 2015, quando vivevo felice…. e via con i pensieri”.
Pigia l’acceleratore
Hai presente quando ti metti alla guida con un paio di scarpe nuove e hai una sensibilità diversa sul pedale dell’acceleratore? Ecco, anche se non hai cambiato scarpe, ogni tanto prova a notare la pressione del piede sul pedale. Non quando sei fermo al semaforo.
Questi piccoli esercizi ti faranno ritornare con la testa sulla strada e allenteranno il tuo pilota automatico che si attiva quando ti metti al volante.
Le constatazioni amichevoli stanno molto meglio nel cruscotto, rispetto che al vento gelido sul cofano della macchina che hai appena tamponato perché eri distratto.
E il telefono?
Lo so, è molto dura stare lontano dal cellulare per un lungo viaggio o per un noioso percorso routinario.
Per questo hanno inventato i vari Carplay, Android Auto, etc… Non che questi ammennicoli non distraggano ma, con i comandi vocali e quelli al volante, magari non togliamo troppo gli occhi dall’orizzonte stradale.
Tranne quando Spotify ci mette una canzone brutta.
Lì, l’incidente è giustificato.
Alla prossima!