Sono un buon genitore?
Sono un buon genitore?
Sono un buon genitore?
Sono un buon genitore?
Sono un buon genitore?
Sono un buon genitore?
Certo che lo sei!
Ma non puoi manco aspettare la mia newsletter settimanale, in modo che io te lo ricordi.
Magari è solo una fisima mia, però ogni tanto me lo chiedo.
Tipo, dopo che urlo contro le mie figlie (in questo caso, la risposta è no) o quando loro mi danno un bacino (in quel caso, è sì).
Così ho pensato: e se facessi un elenco di domande pleonastiche, tipo una checklist da spuntare ogni tanto per farsi un esamino di coscienza e raddrizzare il tiro?
Mah, io provo. Mal che vado la uso per me. Chi vuole provarla, sappia che non ho depositato alcun diritto.
Le domande giuste
Ecco le domande o le situazioni in cui porsi per tenere la bussola di come stiamo andando. Se ti va, usale giornalmente.
Pronto? Via!
Ho perso la pazienza più di tre volte?
Ho dedicato almeno un’ora di attenzione ai miei figli?
Ho posto una domanda nei modi giusti per capire il loro stato d’animo?
Ho risposto a una domanda in modo attento, non evasivo e recependo la reale richiesta?
Ho lasciato correre una cosa che non mi andava a genio?
Ho cercato di ricondurre una situazione alle regole di casa?
Ho confessato ai miei figli una aspetto della mia giornata che mi ha reso triste?
Ho confessato ai miei figli una aspetto della mia giornata che mi ha reso felice?
Ho rinunciato a insistere su un argomento su cui mio figlio non si vuole aprire?
Ho tentato di scardinare un muro di silenzio con una battuta scema?
Ho ascoltato senza ribattere, solo per dare il piacere a mio figlio di essere ascoltato e capito?
Se totalizzi 11 “SI” o “X”, hai un ottimo KPI (Key Parenting Index). Tranquillo è impossibile.
Come vedi, alcune domande sono in contrapposizione tra loro. In base al momento dei figli e al tuo, puoi essere più in un a posizione di ascolto, rispetto ad una più inquisitoria.
Prova a rileggertele con calma, potresti anche stampartele e farle scorrere alla sera con quel mezzo occhio che ti rimane aperto.
E poi?
Naturalmente porsi la domanda, darsi la risposta e mettere una “X” per dire “Fatto”, non basta.
A parte che è quasi impossibile, almeno per me, finire la giornata rispondendo positivamente a tutte le domande.
Di solito, salta il banco già con la prima.
Come sempre, non è una gara. Magari ti viene già spontaneo agire nell’ottica di quelle domande e non hai bisogno di una lista. Oppure non ci hai mai pensato e vuoi partire a impegnarti con la domanda n.3 piuttosto che con la 10.
Sai qual è il mio vero obiettivo?
Lo sai?
Ora te lo dico.
Il mio vero obiettivo è che quando spegni la luce e chiudi gli occhi per provare a dormire, ripensi alla lista e ti dici:
Ma lo sai che oggi è successa una cosa di quell’elenco scritto dal tipo della newsletter e mi ha fatto sentire veramente bene?
Ecco, se mai dovesse succedere, e me lo volessi far sapere, forse troverei un senso ancora più elevato per mandare avanti queste parole che viaggiano nell’etere e raggiungono persone che conosco, oppure no.
Comunque l’altro giorno
Almeno un episodio personale, lo devo raccontare. Altrimenti, l’autorevolezza viene proprio a mancare. Non che ora ne abbia.
Comunque l’altro giorno, in macchina verso l’asilo, Figlia grande mi racconta un episodio di pseudo - ma manco lontanamente assimilabile - episodio di bullismo.
Insomma, un tranquillo gioco tra bambine ha assunto connotati più energici e mia figlia ha vissuto male questa dinamica.
Di solito la invado di domande ma, in questo frangente, la confessione è stata spontanea. Al mattino, durante la colazione, ero stato abbastanza attento al suo stato d’animo (pessimo come ad ogni risveglio) [domanda 2 e 3], ho lasciato correre i tempi biblici di vestizione [domanda 5], e le avevo palesato che non avevo molto voglia di andare a lavorare [domanda 7].
Vuoi mica dire che quella cavolo di lista ha smosso la bambina a tirare fuori quello che aveva dentro da un pò?
Purtroppo, non è dimostrabile.
Quello che importa, a me, è il risultato finale.
E durante il successivo viaggio verso il lavoro - stavolta non ho rischiato di investire nessuno - mi sono detto:
Qualsiasi cosa succeda oggi, per me, la giornata ha già assunto una nota positiva.
Spero possa succedere anche a te.
Alla prossima!