Ogni genitore iscritto a questa newsletter ha provato l’ebrezza di un lavaggio nasale al proprio figlio.
E’ un’esperienza mistica, a volte esoterica.
Ci vuole estro, nel nascondere fino all’ultimo la fialetta di plastica o la bomboletta spray.
Ci vuole forza, nel bloccare le principali giunzioni per puntare a quelle narici che hanno un diametro della cruna di un ago.
Ci vuole coraggio, per vedere sgorgare lacrime, urla e singhiozzii della vittima sacrificale.
Se ancora non lo sapessi, tu hai o hai avuto tutte queste doti. Complimenti.
Ma tutto questo perché? C’è della violenza repressa in noi o lo facciamo per il bene dei nostri figli?
Procediamo perché consigliati dal pediatra o perché abbiamo visto un video divertente di una cascata di muco su TikTok?
Tanti perchè, di solito una sola risposta: per il bene dei nostri figli.
La perseveranza
La parola perseveranza deriva dal latino e la sua etimologia è:
per a lungo severus rigoroso.
Il modello genitoriale più battuto, ovvero quello del totale autoritarismo nei confronti dei figli, sposa in pieno l’etimologia della parola perseveranza.
Tradotto: rompiamo le palle, a lungo.
Se ci fosse una classifica del genitore perseverante, secondo la traduzione, io sarei ai primi posti.
Brutta persona.
C’è da dire che se questa rottura di palle costante è veicolata verso un obiettivo a breve-medio termine, come provare a risolvere un problema di salute potenzialmente risolvibile, ecco che essere perseverante, assume un’altra connotazione.
Tradotto: Ci proviamo fino alla fine, con metodo.
Ho avuto di recente un’esperienza di quest’ultimo scenario. Ci saranno comunque tantissime altre occasioni per raccontarti invece quanto rompo le palle inutilmente.
Se hai voglia, andiamo avanti.
Spauracchio tonsille e adenoidi
Ai miei tempi, stiamo parlando di fine anni ottanta, era più facile finire sotto i ferri per togliere le tonsille, che avere in regalo un gelato.
Anzi: per avere ampio accesso ai gelati, dovevi passare per una tonsillectomia.
Ora le cose sono un pò cambiate e prima di procedere, si provano delle cure preventive.
Dall’amato cortisone ad appunto i lavaggi nasali.
Da quando sono nate, cerco ogni giorno di regalare alle mie figlie le cose migliori di me. A Figlia Grande ho donato due tonsille giganti. Mi sa che non sto facendo un buon lavoro.
Sin dai primi anni, abbiamo girato un pò di pediatri e otorini, abbiamo seguito con perseveranza le cure fino ad un anno fa, in cui abbiamo ricevuto un responso quasi definitivo: lista d’attesa per rimozione delle adenoidi. Sarà che ci siamo contrati troppo sulle tonsille o comunque è un pacchetto che si influenza a vicenda. Manco Intenet sa rispondermi.
Paranoia.
Fortunatamente siamo in Italia e la lista di attesa per questo intervento era di un anno, così ci siamo dati appuntamento con la dottoressa prima di essere chiamati dall’ospedale per vedere se la situazione era migliorata.
In quest’anno, ci siamo limitati a comprare una soluzione ipotonica in spray per continuare una sorta di lavaggio nasale, un pò avanzato.
Perchè solo comprare?
Figlia grande (cinque anni e mezzo) era talmente nauseata dalla nostra perseveranza, che ha imparato ad auto-spruzzarsi lo spray. Ogni sera. Lo faceva meglio di noi.
Durante l’anno, abbiamo notato che tutti i sintomi di cui soffriva si stavano piano piano alleggerendo.
Siamo andati così alla visita di controllo e la dottoressa ci ha dato due verdetti finali:
Ah ma non vi hanno ancora chiamato per l’intervento?
Possiamo toglierla dalla lista.
Cosa possiamo imparare da tutto questo?
Natura, Ansia, Fortuna e Scienza
Ci sono quattro forze che influiscono sulla nostra salute e su quella dei nostri figli.
La Natura: la nostra predisposizione genetica non è un elemento su cui possiamo mettere becco. Per ora. Quella è e quella ci teniamo.
L’Ansia: essere ansiogeni e ipocondriaci nei nostri confronti o in quelli dei nostri figli non aiuta a far star meglio, anzi peggiora le cose. Il problema che il lavoro per controllare questa componente è enorme e enormemente delicato.
La Fortuna: possiamo essere ligi nella dieta, nell’allenamento, nel riposo, nella socialità, ma se ci arriva qualche malattia - di quelle brutte - o facciamo qualche incidente, credo sia tutta questione di caso.
La Scienza: una degli aspetti positivi di essere nel 2024 è che la scienza, in particolare in medicina, ha fatto passi da gigante. Quindi, se ci sono cure o trattamenti che ci danno anche minime possibilità di migliorare la nostra salute, perché privarcene?
Credo sia giusto perseverare per i nostri figli, soprattutto quando si parla di salute. Io ho fatto un esempio su due banalissime tonsille ma so benissimo che chi legge questa newsletter potrebbe essere in un periodo in cui sta affrontando sfide ben più complicate per aiutare i propri figli.
Perseverate, ovvero provateci fino alla fine, con metodo.
Alla prossima.