Quando cerchiamo un regalo di compleanno per i nostri figli, siamo proprio dei pesci lessi.
Le nuove generazioni ci cucinano a fuoco lento: una strizzata di mano davanti a una vetrina, un salto dal divano durante una pubblicità, un cerchio rosso su un volantino di un supermercato.
E in men che non si dica, ci ritroviamo a casa con l’ennesima cianfrusaglia che cadrà nel dimenticatoio, dopo aver spento le candeline.
Ma la natura di questa newsletter è quella di farci uscire da routine consolidate, tossiche e dispendiose.
Dovete fare solo una semplicissima cosa.
Leggere.
E condividere, altrimenti non mi fila nessuno.
Le classiche scuse
Alla fine, però, ci viene comodo ascoltare gli input dei nostri figli, quando si parla di regali.
Dai, leggete questa serie di eventi e vedete se non vi sia mai capitato:
Figlio palesa il regalo tanto ambito
Genitore controlla che il prezzo sia accessibile
Genitore crea suspance
Genitore apre la App di Amazon e procede all’acquisto
Genitore è in pace con i suoi obblighi
Quanti di questi regali ricorderemo da adulti?
Probabilmente, meno di tre.
Faccio l’esempio su di me: io ricordo il Natale in cui mi arrivò la Playstation 1.
Forse è un problema mio, ho la memoria corta o sono un ingrato. Però pensateci cinque minuti anche voi.
Non valgono regali tipo animali da giardino, motorini o appartamenti. Quelli non si comprano su Amazon. O si?
Adesso arriva la vera domanda:
E quindi cosa dovremmo fare per trovare un regalo talmente particolare da rimanere impresso nella mente dei nostri figli?
Un giorno terminerò la newsletter con una domanda sospesa e dovrete attendere la prossima puntata.
Ma non oggi. Andiamo avanti.
Scripta Manent
Avete mai pensato di scrivere una lettera ai vostri figli piccoli?
Ma sì, la lettera è quella che è venuta prima delle e-mail, dei SMS, dei messaggi e dei vocali su WhatsApp!
E’ un foglio di carta, una penna e un pò di sentimento.
Costo approssimativo del regalo: 2 euro. Valore percepito: infinito.
Non vi sto dicendo di scrivere una lettera a vostro figlio di due anni e consegnargliela per il suo compleanno, con il gesto tò leggitila! privandolo del giochino inutile tanto desiderato.
Scrivetela, una all’anno, e mettetela via. Quando avrà l’età giusta per trovare valore nei contenuti, gliele consegnerete.
Eh fai presto tu a parlare, ma io non so scrivereeeeeeeh!1!1!
Sento già questo ronzio nelle orecchie. Che fastidio.
Scherzo, vi voglio bene e non abbandonatemi.
Allora, per come sta andando in Italia, è più probabile che fra qualche anno i nostri figli non sappiano più leggere, rispetto alle nostre capacità di scrittura. Ci penserà l’intelligenza artificiale a codificare i nostri geroglifici.
Non dovete scrivere dei saggi, con frasi perfette, lessico aulico e aspirazione al Pulitzer.
Dovete mettere nero su bianco le esperienze e i ricordi più belli dell’ultimo anno di vostro figlio, con un linguaggio semplice e diretto.
Basta anche una paginetta, potete scriverla di un fiato il giorno prima del compleanno o anche due giorni dopo. Potete segnarvi durante l’anno episodi significativi (una gita, un saggio, i primi passi) e poi unire i pezzi.
La fatica più grossa sarà quella di riprendere a scrivere a mano su un foglio, molto meno critico di un parto (per le donne) e molto meno estenuante della febbre a 37.2 (per gli uomini).
Con questo esempio, credo non ci siano altri argomenti per convincervi.
Ora chiudo, così avete il tempo di mettervi a scrivere le vostre letterine.
Un ultimo consiglio
Visto che ci sono passato, mi permetto di darvi una piccola dritta.
Scrivete la lettera prima al computer, almeno potete rileggerla, cambiarla e scriverla un poco alla volta. Senza traumi.
Vi potete fare anche un piccolo archivio, per andare a rileggerle negli anni successivi.
Alla fine, trascrivete in bella grafia su carta. Imbustate, datate e conservate in un luogo mediamente sicuro. Magari anche un posto che vi riuscite a ricordare.
In questo modo, eviterete scarabocchi e cancellature e sarà tutto più ordinato.
Alla prossima!
Scrivere a mio figlio noveenne è una cosa che avevo iniziato a fare quando ne aveva due. Ma non per il compleanno. E non a mano sul foglio di carta. Grazie per l' idea che giunge da un passato che NOI abbiamo conosciuto e che dobbiamo proteggere anche per loro. Grazie per avermi fatto desistere dal cercare l'ennesimo regalo su Amazon, cosa che avrei fatto giusto stamattina dopo aver chiuso Substack 😅