Ti svegli in un letto di ospedale.
Un pacemaker ricorda al tuo cuore come battere.
Avevi saltato le ultime tre visite di controllo.
Respiri.
Hai un’altra possibilità.
Non voglio gufare né fare sermoni, anche perché sono uno dei primi a razzolare male però, santiddio, ce la mettiamo proprio tutta a metterci in difficoltà.
Parlando di salute, una bella componente di casualità la fa da padrone. Alcuni la chiamano genetica, altri culo.
Insomma ci sono persone che campano fino a cent’anni, senza fare troppi controlli, un bel bianchino a colazione e passa la paura. Una rivisitazione alcolica de “la mela al giorno”.
Altri non possono godere della stessa fortuna.
Nella mia vita ho conosciuto e voluto bene a entrambe le tipologie di persone. Ma solo la seconda, gli sfortunati, mi ricorda ogni giorno di non dare nulla per scontato.
Ho scritto mezza pagina e non ho nominato i nostri amati figli. Mi dovrei licenziare dalla mia stessa newsletter.
Cosa centrano i figli?
Embè correndo dietro a loro, a volte (e con “a volte” intendo “sempre”), perdiamo di vista il monitoraggio della nostra salute.
In effetti è difficile piazzare una visita medica tra un portali a scuola, vai a lavoro, prendili a scuola, portali a badminton e poi a lezione di mandarino antico; cucina, lava, stira, mettili a letto. Certo che anche i medici potrebbero visitare dopo le 22.
E poi, in quel letto di ospedale, ci stupiamo di aver mandato in tilt il nostro cuore.
Ma domani andrà meglio!
Spoiler: No.
Ora leggi cosa riesco a combinare io.
La lingua batte dove il dente duole
Da circa un mese ho male a un dente.
Basterebbe fare una ricerca su Internet, prendere un appuntamento, andare, farsi aggiustare e pagare.
Un centinaio di euro ben spesi, per non peggiorare la situazione.
E invece scatta la sindrome del Genitore Instabile con la massima attenzione alle figlie col raffreddore e il loro controllo dall’otorino. Poi c’è l’ora di danza ritmica della grande, che casomai ci scappa pure una medaglia olimpica, un ritiro di una spesa online e un altro centinaio di cose.
Vi dico come va a finire o lo sapete già?
Da un semplice male a un dente, inizierò a perdere sensibilità ad una arcata e sarò costretto a mangiare le pappette della figlia piccola. Forse, a quel punto, prenderò appuntamento.
Preventivo stellare, svenimento pre e post intervento, pappette per altri due mesi.
C’è qualcosa di razionale in tutto ciò? Spiegatemelo voi, per favore.
Con i figli siamo talmente precisi che manco le cartelle esattoriali e con noi? Un senso dell’urgenza come un ottantenne col cappello a spasso sulla sua cinquecento.
Tu, sì proprio tu, sei quel tipo di persona come me, che per alleviare il senso di colpa fai questo:
Vai in un centro privato e chiedi di fare gli esami del sangue.
Quali Signora/e? Faccia Lei, quelli più importanti. Abbiamo il pacchetto “senso di colpa”. Bene, prendo quello.
Aspetti che ti arrivino i risultati a casa.
Se hai meno di due asterischi, ti autodichiari sano come un pesce e tiri un sospiro di sollievo.
Non faccio un sondaggio su questo scenario, sarebbe inutile.
Però posso provare ad aiutarti con un metodo concreto che con me sta funzionando.
Iniziamo a mettere un pò di ordine
Lo strumento conta relativamente: può essere un foglio di carta, il calendario di Frate Indovino o un foglio Excel. L’unico neo di questi strumenti tradizionali? Non fungono da promemoria.
Io uso Notion. Mi ha cambiato la vita, è gratis, ci sono miliardi di tutorial e template già pronti all’uso.
Ma per fare cosa?
Per pianificare e tenere in ordine tutto quello che riguarda la mia salute e non solo: appuntamenti ricorsivi annuali, screening, controlli particolari, farmaci.
Tutto in un unico posto, organizzato e con una serie di promemoria tale che è quasi impossibile sfuggire alla programmazione.
Vi faccio dare una sbirciata ma, se siete interessati, nei prossimi post possiamo approfondire il funzionamento.
Praticamente, mi sono organizzato una tabella con tutte le visite fatte, come in questo caso, da fare o pianificate. Per ognuna, associo il medico, la data, la specialità, l’importo e la ricevuta (vogliamo non scaricare dal 730?).
Purtroppo non riesco a vedere la vostra faccia stupita o sentire il vostro “sticazzi, è proprio quel tipo di ingegnere”.
In questo modo, per esempio, sono riuscito ad essere costante nel controllo annuale dei miei simpatici nei.
Non sarebbe utile anche per voi un metodo simile?
In un altro articolo, vi farò vedere come ho organizzato le miriadi di medicine delle mie figlie, che gli ottimi pediatri sono molto solerti a prescrivere.
Riassumo il metodo:
Pianifica una visita, da privato o con il Servizio Sanitario Nazionale (un segno della croce preventivo, è cosa gradita).
Fai la visita e, se ricorsiva, prendi già appuntamento per l’anno dopo.
Segna l’appuntamento sul tuo strumento.
Fatti i complimenti da solo.
Mi raccomando applica il metodo soprattutto sugli esami di Screening.
A parte tutti gli scherzi, qui è in gioco la nostra vita.
Insomma, non ci sarà lezione di badminton che tenga. Hai pianificato il tuo appuntamento da mesi e nello stesso modo potrai ingegnarti su come gestire eventuali parallelismi con altre attività.
Ti ricordo che non è sempre obbligatorio essere multitasking.
Abbiamo quasi finito, so che andresti avanti a leggere per ore.
La metafora del pesce palla
Ma cosa centra questo benedetto pesce palla?
Intanto guardatevelo un attimo.
E’ oggettivamente brutto e poi contiene veleno.
Paragonandoci a lui, siamo sinceri, sulla nostra bellezza non possiamo fare molto: lavoriamo sul taglio di capelli, sull’abbigliamento, per chi vuole c’è la chirurgia plastica.
Sul veleno, invece, c’è un bel margine di miglioramento.
Il veleno è tutto ciò che mina il nostro stato di salute, fisico o mentale. Per quanto possiamo essere fortunati, tutti noi conteniamo una quantità di veleno.
Se poniamo maggior attenzione ai segnali del nostro corpo e della nostra mente e se organizziamo per bene i controlli dai vari specialisti, possiamo combattere con le nostre armi la sfiga e la casualità che, a volte, sono veramente stronze.
Siamo supereroi, ma solo per i nostri figli.