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Il senso della scuola [Seconda parte]
Sicuramente hai riflettuto sull’ultima domanda della scorsa newsletter.
Mi sono chiesto più volte quale sia il senso di ambire a eccellere in tutte le materie, quando le professioni di oggi premiano coloro che sviluppano una specifica competenza, in un dato ambito.
Più piccola è la nicchia, il settore in cui siamo bravi, più aumentano le possibilità di emergere dal branco.
Siamo/Eravamo abituati ad una scuola in cui il “ripetere a memoria” la lezione, prima dell’interrogazione è/era l’unico modo di studiare. Anche se dopo due giorni, ti dimentichi il contenuto.
Eh ma l’importante è il metodo.
Sicuramente. Però preferirei che i miei figli capissero i testi di Seneca, che comprendessero i suoi principi per condurre una vita più semplice e migliorare le relazioni con il prossimo.
E se sbagliano la versione di latino, pace.
Mi piacerebbe che a Gennaio, dopo il primo quadrimestre, mio figlio mi portasse una pagella con un solo bel voto. Vuol dire che potrebbe aver trovato una direzione, la sua.
E noi genitori potremmo contribuire ad alimentare il combustibile, per non far spegnere quella fiamma che magari perderebbe di ardore, se ponessimo l’accento e l’attenzione ai voti più mediocri.
Riassumendo, noi genitori possiamo (dobbiamo) fare solo due cose:
Fare attenzione su quale sia la fiammella dei nostri figli;
Non spegnerla, ma alimentarla.
Come si fa a tenere viva sempre questa passione (o infatuazione - non è detto che si tratti dell’amore della vita, ma bisogna aiutarli a scoprirlo)?
Semplice a dirlo, non a farlo: attraverso le materie che non esistono.
Provo a spiegarmi.
Le materie che non esistono
In Italia, le scuole dell’obbligo prevedono più o meno le stesse materie dagli ultimi cinquant’anni. Poco conta l’evoluzione e la rivoluzione che abbiamo attraversato: dalla tecnologia ai Social Media, dall’economia alle nuove forme d’arte.
E noi siamo sempre lì: storia, geografia, matematica, italiano, scienze, educazione fisica, condotta, religione.
Quindi i nostri figli arrivano all’età in cui devono decidere il loro futuro, con un’istruzione piatta. E spesso prendono decisioni sbagliate, che saranno poi frutto di rimpianti.
Perchè lo so?
Perchè prima ci siamo passati proprio noi genitori.
Mi rivolgo proprio a te, genitore: stai facendo il lavoro dei tuoi sogni? Lo avevi capito a 18 anni o solo molto più tardi? Cosa non ha funzionato? Vorresti che capitasse la stessa cosa ai tuoi figli?
Ecco perchè dobbiamo aiutarli ad appassionarsi, non uso appositamente la parola “studiare”, alle materie che non esistono.
Uso qualche esempio per spiegarmi ancora meglio:
Scopro che mio figlio scrive bene, lo fa con facilità e trova soddisfazione.
Gli regalo un corso di scrittura creativa online, dopo essermi bene informato sui contenuti e le modalità.
Gli consiglio alcuni libri che a scuola non leggerà mai.
Gli faccio conoscere il mondo dell’editoria.
Scopro che mio figlio triplica la sua paghetta settimanale (in modo legale).
Lo faccio accedere ai primi concetti di imprenditoria.
Gli fornisco alcune fonti e community che parlano di Economia e Marketing.
Gli lancio delle sfide per vedere come uscire dalla zona di comfort.
Scopro che a mio figlio piace cucinare.
Baratto tutti i compiti delle vacanze con due mesi di servizio gratuito in un ristorante.
Se mantiene la stessa passione, passo alla rinuncia dei weekend durante l’anno.
Se supera anche questo, probabilmente lavorerà nella ristorazione.
Se notate bene, nessuna delle azioni che intraprenderei fanno parte di un programma scolastico.
Ecco, sono proprio queste le materie che non esistono e quindi gli input da fornire per dare consapevolezza ai nostri figli.
Contributi extra-importanti
Così come in una sana dieta bisogna bilanciare carboidrati, proteine e fibre, anche con la formazione il bilanciamento ha più componenti:
Scuola classica, per recepire i primi input (la famosa fiammella);
Le materie che non esistono, per alimentare la passione e testarne la consistenza;
I contributi extra, per dare un equilibrio ai nostri figli, un pò come gli integratori alimentari.
Ricordiamoci che i ragazzi accedono alla prima consapevolezza delle loro passioni, in un’età di subbuglio ormonale, emotivo e chi più ne ha, più ne metta.
Come possiamo aiutarli?
Dobbiamo introdurli ai primi concetti, semplici, di crescita personale e produttività (altre materie che servirebbero come pane all’interno del sistema scolastico):
Metodi per sfruttare il tempo in modo efficace;
Metodi per organizzare le varie attività e svolgerle in autonomia;
Come trovare fonti di informazioni, a basso costo;
Come gestire le prime povere finanze;
Come affrontare le proprie emozioni (e qui si va sul delicato, ma non dobbiamo spaventarci);
Come gestire le relazioni (amici, amore, parenti);
Come affrontare i fallimenti;
Come prendersi cura della propria salute (mentale, fisica e alimentare).
Pensa se ci fossero all’intero del sistema scolastico, materie mirate a imparare gli argomenti sopra elencati.
Sarebbe fantastico e sai perchè?
Perchè avremmo dei figli più sereni e orientati a perseguire ciò che li appassiona.
Ho detto poco?
Mi sa che ho detto tutto.
Chiudo così le due settimane dedicate alla scuola, ma mi riprometto di tornare sui tanti temi che ho tirato in ballo.
Se sei interessato a qualcuno in particolare, fammelo sapere in qualsiasi modo!
PS: Rileggi le ultime due newsletter una volta/die dopo cena per le prossime due settimane. Sia mai che ti dimentichi alcuni punti importanti.
Ma ancora più importante: metti in pratica! Passa all’azione!
Alla prossima.